Il fenomeno è ormai difficile da ignorare: Arrow, Flash, Constantine, Gotham, in preparazione abbiamo Supergirl (si spera che non abbia le fattezze anoressiche del fumetto) e il nuovo progetto Titans per quel che riguarda la DC, mentre abbiamo MARVEL Agents of SHIELD , Daredevil, Luke Cage e Agent Carter per la Marvel, per non parlare di altre serie tratte da fumetti pubblicati da altre case editrici minori, uno su tutti… the Walking Dead. La tv, che aveva incrociato le sue strade con i fumetti con moderazione in passato, ricordiamo gli storici Batman, Hulk e Wonder Woman e più recentemente Smallville, sta per essere invasa dagli eroi in costume che hanno accompagnato l’infanzia e in qualche caso anche l’adolescenza di alcuni di noi, anzi tale invasione è bella che incominciata.
I FUMETTI AL CINEMA
Ma cosa è cambiato negli ultimi anni? Quali potrebbero essere le ragioni di questa scelta dei network di dare più spazio ai supereroi in tv?
I motivi potrebbero essere tanti, uno per cominciare è sicuramente il successo cinematografico sempre maggiore dei franchise come I Vendicatori, Iron Man, il consolidato Batman, X-Men, Thor, Capitan America, L’uomo Ragno ecc., che non solo hanno allargato l’audience di questo genere ma anche attratto attori, registi e sceneggiatori di una certa qualità, andando senza dubbio a migliorare il livello dei film di supereroi. Whedon, Nolan, Snyder sono solo alcuni esempi ma la lista è lunga.
La tendenza poi è stata di passare, al cinema, da semplici trilogie a veri e propri intrecci e crossover (Vendicatori, Thor, Capitan America) che addirittura si intersecano con le serie tv (Agents of SHIELD è un esempio classico), si utilizzano archi narrativi famosi (X-men Days of the Future Past) o in altri casi in veri e propri reboot, più o meno riusciti, come nel caso de L’uomo Ragno o Superman.
Insomma anche in video si cominciano a sviluppare le stesse tecniche narrative che si sono sperimentate sulla carta stampata.
BAMBINI CRESCIUTI
Forse l’anagrafica centra, molti degli attuali produttori e showrunner sono stati grandi consumatori di fumetti negli anni ’60 e ’70 e così come anche il segmento anagrafico che gli inserzionisti pubblicitari sembrano prediligere, ovvero i 40enni. L’altro segmento anagrafico è proprio quello degli adolescenti che, si sa, sono i destinatari ufficiali delle storie di eroi e eroine in costume. Raggiungere padri e figli con un unico prodotto utilizzando una studiata tempistica generazionale avrebbe senso. Tale eventuale strategia potrebbe giustificare l’invasione dei fumetti che la tv sta sperimentando e risponderebbe alla domanda perché tanti e perché proprio ora?
CONCENTRAZIONE EDITORIALE
Un’altra risposta a questa domanda potrebbe essere che proprio il successo cinematografico ha spinto investitori a credere in progetti che negli anni ’90 venivano accantonati. Disney e Warner hanno comprato praticamente il comprabile e possono fare soldi dal cinema, dal merchandising e dagli show che possono sia produrre che distribuire. Non sarà sfuggito a nessuno quell’enorme intreccio commerciale fra telefilm e fumetti e orgia consumistica che sono diventate le convention come il Comic-Con. Certo non vi è dubbio che stiamo anche vivendo una seconda età dell’oro delle serie tv e spesso le sceneggiature e i soggetti interessanti si fa fatica a trovarne. I fumetti sono una delle fonti narrative più ricche e variegate degli ultimi 50 anni, una vera e propria miniera di storie inesplorate, quindi… Battiamo il ferro finché è caldo e gratis per noi… sembrano pensare i pezzi grossi di Warner e Disney che possiedono i diritti dei personaggi.
Un’ultima considerazione: in un mondo complesso diviene sempre più difficile narrare in un’ora e mezza o due una storia. Quindi le storie cominciano a strabordare, diventano ergodiche, rispondendo all’esigenza di attrarre pubblico che vuole essere intrattenuto in fretta ma può permettersi di approfondire tutto (vedi internet), in altre parole le serie tv stanno diventando sempre più dei lunghissimi film, perdendo la caratterizzazione episodica, mentre il cinema sta sempre più serializzandosi.
In quanto appassionati di telefilm, la cosa non ci dispiace, anzi la troviamo bella e interessante, speriamo solo che si evitino gli errori fatti nell’universo narrativo del fumetto, in cui un’eccessiva ricerca del cliffhanger, della vendita e della spettacolarizzazione hanno portato a confondere, intrecciare, uccidere e resuscitare, sdoppiare, multiversare all’eccesso, facendo perdere alle storie e ai personaggi la loro bellezza e interesse. Speriamo non sia così per gli show in tv e che riescano a imparare dagli errori del passato per regalarci altre belle storie nel futuro.
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