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Continuum: ci sarà una quarta ed ultima stagione di sei episodi

Ogni volta che una serie (o un film se è per questo) si avventura nel territorio minato dei viaggi nel tempo si finisce sempre con il rischio di incasinare la trama fino all’assurdo.

Continuum, pur avendo più volte sfiorato questo rischio, è uno show che è sempre riuscito a camminare relativamente indenne sul filo del rasoio, spostando l’attenzione dal paradosso spazio-tempo alla dinamica interpersonale dei vari protagonisti. Permettendo così di farci dimenticare le notevoli incongruenze della storia.

Evidentemente però la Syfy ha saggiamente pensato di arrivare a conclusione della storia del detective Keira Cameron con la quarta e ultima stagione di 6 episodi prima che le cose diventino da “complicate” a “ridicole e incomprensibili”.

Continuum racconta la storia una poliziotta del 2077 che, per caso (o no?), si ritrova sbalzata all’indietro nel tempo , al nostro presente. Qui, in coppia col detective Carlos Fonnegra, lavora su due priorità: combattere contro il nascente gruppo terroristico che nel futuro infliggerà uno dei maggiori colpi al cuore del sistema, e tornare dalla sua famiglia nel futuro.

Lucca Comics e serie tv: qualcosa sta cambiando?

Molti miei amici appassionati di fumetti e serie tv , hanno sempre lamentato l’assenza in Italia di qualcosa anche lontanamente paragonabile ai vari Comic-Con americani, soprattutto quello più celebre di San Diego, diventato con il passare degli anni una vera e propria tappa obbligata di attori e produzioni di serie tv d’oltreoceano, tanto da vedere alcune serie (come per esempio Sons of Anarchy) produrre dei fumetti ispirati allo show in modo da poter imbucarsi come panel.

In Italia, i nostri vari appuntamenti simili (che poi sono Lucca Comics and Games e Romics) sono ancora saldamente legati al mondo dei fumetti (manga e italiani principalmente) e poco agli show televisivi. Ma qualcosa sta cambiando. È giunto qualche giorno fa in redazione un invito ad un incontro ad un panel su Continuum che si terrà durante il Lucca Comics il primo novembre alle ore 12.00 con un momento dedicato ai fan dello show, che potranno incontrare Victor Webster, il Detective Carlos Fonnegra nella serie, presso l’auditorium San Giuseppe per una sessione di autografi e photo opportunity. Alle 15.00 presso il Cinema Centrale avrà luogo poi l’anteprima assoluta della terza stagione di Continuum, introdotta dallo stesso Webster, che infine incontrerà la stampa alle 16.30 presso Palazzo Orsetti.

Non è la prima volta che la manifestazione toscana si occupa di serie tv e film per “fanboy”, anche quest’anno ci saranno panels dedicati a Gotham e al film Guardians of the Galaxy che ha sbaragliato i botteghini a stelle e strisce ma che in Italia è inspiegabilmente arrivato in sordina, come se non fosse una megaproduzione Marvel (mah… poi fra 10 anni lo definiranno film cult in qualche programma in terza serata).

Quest’anno però, anche grazie all’interessamento del canale AXN  che trasmette Continuum in esclusiva, avremo un vero e proprio panel con tanto di attore di una serie tv sci-fi e “meet and greet” con i fan. Certo, con tutto il rispetto, Webster non è Tricia Helfer, ma è un buon inizio, magari se siamo fortunati gli anni prossimi questi eventi si moltiplicheranno e potremmo anche noi avere un piccolo Comic-Con nazionale.

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Powers: ormai le serie tv sono anche su Play Station

Nell’ottica dell’intrattenimento totale, la Sony ha deciso di fare 2+2, ovvero di produrre una serie e invece di venderla, come fa di solito, di autodistribuirla sul suo prodotto di maggiore successo: la Play Station (4). Con le recenti manovre delle varie compagnie del piccolo e grande schermo e grazie alla crescente popolarità della narrazione telefilmica, non c’è quasi più spazio dove questo format non sia penetrato e, anche in questo caso, la formula con la quale sembra sposarsi al meglio è quella del fumetto.

In effetti la serie Powers è proprio tratta da un titolo della Image Comics creato da Brian Michael Bendis, che viene descritta come un incrocio fra fantascienza, noir e procedurale:

La serie è ambientata in un mondo in cui i supereroi esistono ma non sono sempre presenti. I protagonisti sono due detective, Christian Walker e Deena Pilgrim, agenti di polizia in un dipartimento della omicidi che si occupa di casi riguardanti i “poteri” Walker era anch’egli un supereroe, chiamato Diamond, ma divenne un agente di polizia dopo aver perso i propri poteri (sinossi da wikipedia).

 

Powers sarà disponibile però (a quel che capisco) solo nel circuito americano della Play Station, mentre la serie all’estero sarà venduta attraverso in normali canali commerciali. In attesa di capirne la disppowersonibilità in Italia, eccovi il trailer presentato al NY ComicCon:

 

Lost in Space: dopo 50 anni il remake del cult sci-fi

La serie americana  cult Lost in Space è stata una dei capisaldi della fantascienza in chiave pop ed è ormai considerato un classico della televisione. Lo show, creato da Irwin Allen nel 1965, era ambientata nell’allora futuro 1997 e ruotava intorno a un tentativo degli Stati Uniti di colonizzare lo spazio profondo con l’invio di una sola famiglia scelta fra 2 milioni di aspiranti, i Robinson, in un viaggio di 5 anni e mezzo verso un altro pianeta nella galassia Alpha Centauri, ma un agente segreto straniero, il Dr. Zachary Smith, sabota la missione, costringendo la nave a virare fuori rotta e perdersi nello spazio, una delle più importanti figure della storia della TV è proprio quella del Dott. Smith, che da cattivone “classico” diviene un personaggio sempre più complesso, affascinante e sfumato, il padre di tutti i cattivi moderni dei telefilm. La serie originale in onda sulla CBS per tre stagioni finì la sua corsa dopo 83 episodi per la solita combinazione deletaria di abbassamento del rating spettatori e aumento dei costi di produzione.

Foto da www.meredith.com
Foto da http://www.meredy.com

Matt Sazama e Burk Sharpless, che hanno sceneggiato Dracula Untold , saranno scirttori e produttori dell’adattamento di Lost in Space che potrebbe vedere la vita già nel 2015. Anche se sono circa 15 anni che si parla di questo remake, adesso pare che sia la volta buona, vedremo cosa ne uscirà fuori e se varrà la pena seguirla.

Approfitto per passare la sigla originale, scritta da tale John  Williams che firmò poi la colonna sonora della più famosa space opera di tutti i tempi… vi do un indizio, c’erano gli Jedi…

Le serie TV sono i nuovi fumetti? (… e il nuovo cinema?)

Il fenomeno è ormai difficile da ignorare: Arrow, Flash, Constantine, Gotham, in preparazione abbiamo Supergirl (si spera che non abbia le fattezze anoressiche del fumetto) e il nuovo progetto Titans per quel che riguarda la DC, mentre abbiamo MARVEL Agents of SHIELD , Daredevil, Luke Cage e Agent Carter per la Marvel, per non parlare di altre serie tratte da fumetti pubblicati da altre case editrici minori, uno su tutti… the Walking Dead. La tv, che aveva incrociato le sue strade con i fumetti con moderazione in passato, ricordiamo gli storici Batman, Hulk e Wonder Woman e più recentemente Smallville, sta per essere invasa dagli eroi in costume che hanno accompagnato l’infanzia e in qualche caso anche l’adolescenza di alcuni di noi, anzi tale invasione è bella che incominciata.

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I FUMETTI AL CINEMA
Ma cosa è cambiato negli ultimi anni? Quali potrebbero essere le ragioni di questa scelta dei network di dare più spazio ai supereroi in tv?
I motivi potrebbero essere tanti, uno per cominciare è sicuramente il successo cinematografico sempre maggiore dei franchise come I Vendicatori, Iron Man, il consolidato Batman, X-Men, Thor, Capitan America, L’uomo Ragno ecc., che non solo hanno allargato l’audience di questo genere ma anche attratto attori, registi e sceneggiatori di una certa qualità, andando senza dubbio a migliorare il livello dei film di supereroi. Whedon, Nolan, Snyder sono solo alcuni esempi ma la lista è lunga.
La tendenza poi è stata di passare, al cinema, da semplici trilogie a veri e propri intrecci e crossover (Vendicatori, Thor, Capitan America) che addirittura si intersecano con le serie tv (Agents of SHIELD è un esempio classico), si utilizzano archi narrativi famosi (X-men Days of the Future Past) o in altri casi in veri e propri reboot, più o meno riusciti, come  nel caso de L’uomo Ragno o Superman.
Insomma anche in video si cominciano a sviluppare le stesse tecniche narrative che si sono sperimentate sulla carta stampata.

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BAMBINI CRESCIUTI
Forse l’anagrafica centra, molti degli attuali produttori e showrunner sono stati grandi consumatori di fumetti negli anni ’60 e ’70 e così come anche il segmento anagrafico che gli inserzionisti pubblicitari sembrano prediligere, ovvero i 40enni. L’altro segmento anagrafico è proprio quello degli adolescenti che, si sa, sono i destinatari ufficiali delle storie di eroi e eroine in costume. Raggiungere padri e figli con un unico prodotto utilizzando una studiata tempistica generazionale avrebbe senso. Tale eventuale strategia potrebbe giustificare l’invasione dei fumetti che la tv sta sperimentando e risponderebbe alla domanda perché tanti e perché proprio ora?

CONCENTRAZIONE EDITORIALE
Un’altra risposta a questa domanda potrebbe essere che proprio il successo cinematografico ha spinto investitori a credere in progetti che negli anni ’90 venivano accantonati. Disney e Warner hanno comprato praticamente il comprabile e possono fare soldi dal cinema, dal merchandising e dagli show che possono sia produrre che distribuire. Non sarà sfuggito a nessuno quell’enorme intreccio commerciale fra telefilm e fumetti e orgia consumistica che sono diventate le convention come il Comic-Con. Certo non vi è dubbio che stiamo anche vivendo una seconda età dell’oro delle serie tv e spesso le sceneggiature e i soggetti interessanti si fa fatica a trovarne. I fumetti sono una delle fonti narrative più ricche e variegate degli ultimi 50 anni, una vera e propria miniera di storie inesplorate, quindi… Battiamo il ferro finché è caldo e gratis per noi… sembrano pensare i pezzi grossi di Warner e Disney che possiedono i diritti dei personaggi.

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Un’ultima considerazione: in un mondo complesso diviene sempre più difficile narrare in un’ora e mezza o due una storia. Quindi le storie cominciano a strabordare, diventano ergodiche, rispondendo all’esigenza di attrarre pubblico che vuole essere intrattenuto in fretta ma può permettersi di approfondire tutto (vedi internet), in altre parole le serie tv stanno diventando sempre più dei lunghissimi film, perdendo la caratterizzazione episodica, mentre il cinema sta sempre più serializzandosi.
In quanto appassionati di telefilm, la cosa non ci dispiace, anzi la troviamo bella e interessante, speriamo solo che si evitino gli errori fatti nell’universo narrativo del fumetto, in cui un’eccessiva ricerca del cliffhanger, della vendita e della spettacolarizzazione hanno portato a confondere, intrecciare, uccidere e resuscitare, sdoppiare, multiversare all’eccesso, facendo perdere alle storie e ai personaggi la loro bellezza e interesse. Speriamo non sia così per gli show in tv e che riescano a imparare dagli errori del passato per regalarci altre belle storie nel futuro.

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Defiance finalmente anche in Italia

Defiance, di cui abbiamo parlato spesso su questo blog, non sarà certamente il miglior prodotto sci-fi del decennio, ma è una serie veramente godibile e ben fatta del canale Syfy che finalmente è approdata in Italia, sul canale tematico di SKY, AXN SCI-FI.

Dal 17 settembre alle 21:00 in prima visione assoluta su AXN SCI-FI, canale Sky 134. AXN SCI-FI, l’unico canale in Italia completamente dedicato alla fantascienza ed al fantasy, a settembre porterà il proprio pubblico nell’incredibile mondo di Defiance,uno degli show sci-fi più visti e commentati provenienti dagli Stati Uniti nell’ultimo anno.

Defiance, in prima visione assoluta dal 17 settembre alle 21.00, con un doppio episodio, è ambientata in un futuro prossimo. È il 2047, la Terra è stravolta da nuove regole e dopo 30 anni dall’arrivo improvviso e tumultuoso di razze aliene, il pianeta è completamente trasformato e quasi irriconoscibile dalla terraformazione degli invasori. Defiance, eretta su quello che è rimasto di St. Louis, è un baluardo di pace ed equilibrio ed è proprio qui che si snodano le vicende dei protagonisti della serie. Il misterioso Nolan (Grant Bowler – Lost, Ugly Betty, True Blood) e sua figlia adottiva aliena, Irisa (Stephanie Leonidas – Empire, La Bibbia) si stabiliscono a Defiance, la città è controllata dal sindaco Amanda Rosewater (Julie Benz – Dexter) e da un manipolo di residenti, come il potente Rafe McCawley (Graham Greene – Il miglio verde, The Twilight Saga: New Moon), l’intraprendente Kenya (Mia Kirshner – The Black Dahlia, 24, The Vampire Diaries), proprietaria di un locale e gli ambiziosi alieni Tarr (Tony Curran – La leggenda degli uomini straordinari, Doctor Who, Underworld: Evolution e Jaime Murray – Dexter, Spartacus – Gli dei dell’arena ). Numerose minacce incombono sulla fragile pace che questa città di confine è finalmente riuscita a guadagnarsi.

L’avvincente storia tocca vari temi cari al mondo della fantascienza come la sopravvivenza, l’integrazione tra razze, la coesistenza tra umani ed alieni, la speranza e la sfida di costruire un futuro migliore, di cui Defiance è proprio un simbolo. Defiance è una serie Tv che rivoluziona lo storytelling così come lo conosciamo. Infatti, il dramma epico di Defiance non si sviluppa solo nella serie tv, ma anche in un videogioco multiplayer. Questo rende lo show un’esperienza multi-piattaforma senza precedenti.

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Fonte: Comunicato Stampa

 

Le Guide del Tramonto (Childhood's End) – miniserie Syfy

Dobbiamo di nuovo occuparci dopo pochi giorni del canale Syfy che, sempre più fedele alla propria mission, ha dato luce verde al progetto Childhood’s End, una miniserie di sei ore basata sul classico di Arthur C. Clarke.
Childhood’s End ovvero Le Guide del Tramonto cito da wikipedia:

è un romanzo di fantascienza di Arthur C. Clarke dal carattere escatologico ed apocalittico. Diviso in tre capitoli l’intreccio si articola in due secoli di storia futura dell’Umanità. Secondo una certa lettura, il soggetto precede quello che immortalerà l’autore con il suo capolavoro 2001: Odissea nello spazio, ovvero l’ascesa dell’Uomo al Cosmo, con l’apporto di intelligenze aliene, attraverso una dimensione superiore e non più umana.

Akiva Goldsman (uno che di fantascienza sul grande schermo se ne intende) e Mike De Luca saranno i produttori esecutivi, mentre Matthew Graham, creatore di Life On Mars, sarà lo sceneggiatore. Il regista sarà Nick Hurran, regista fra i recenti nominati all’Emmy per Sherlock.

Childhood’s End segue la storia di una pacifica invasione aliena della Terra che dà inizio a decenmi di una età dell’oro, apparentemente pacifica e prosperosa. Eppure non tutto quadra, la serie indagherà sul cosa significa essere umani e quale sia il prezzo da pagare per ottenere questo apparente utopia. Un tema ricorrente nei fumetti e nelle prime serie tv di sci- fi ( si perde il conto delle volte che in Star Trek TOS Kirk deve combattere comtro finti paradisi che nascondono l’annichilimento delle individualità).

La buona notizia è che Syfy continua a lavorare su delle serie veramente fantascientifiche, visto le immani scemenze che siamo costretti ad ingoiare sui grandi network ultimamente, la cattiva notizia è che Syfy negli ultimi tempi ha messo un sacco di carne al fuoco ma non tutto poi si è comcretizzato.

Fmte foto: io9

Ritorna Ralph Supermaxieroe

Il sito Deadline ha annunciato il remake della serie cult Ralph Supermaxieroe Per la Fox Television. Nel progetto sono coinvolti sceneggiatore e regista del Lego Movie Phil Lord and Chris Miller e la 20th Century Fox TV. Lo rshowrunner sarà Rodney Rothman (22 Jump Street).
Ralph Supermaxieroe, in originale the Greatest American Hero, fu una serie che durò solo due stagioni tra il 1981 e il 1982, ma divenne amatissima dal pubblico. Parla di un mite insegnante che riceve dagli extraterrestri un costume che gli dona superpoteri. Il goffo insegnante comincia ad usarlo, ma ha difficoltà a gestire questi poteri. Fra una gaffe e un incidente riesce comunque a fare il suo dovere di supereroe buono e far trionfare la giustizia ( quasi sempre).

Nella versione moderna probabilmente non ci saranno gli alieni ma il resto, compreso i personaggi interpretati da Robert Culp e Connie Sellecca, rispettivamente un agente FBI che deve gestire/aiutare Ralph e la donna di cui Ralph è invaghito, sarà pressoché identico. Non è la prima volta che si tenta di riportare lo show cult in vita, ma questa sembra la volta buona.

La Svastica sul Sole: il capolavoro di Philip K. Dick diventa una serie per AmazonTV

Della serie: i progetti che meglio fare bene o non fare affatto.
La Amazon si è lanciata da un po’ sul mercato delle serie tv, sfruttando la propria struttura infatti ha creato la Amazon Tv che tende a fare concorrenza agli altri giganti della distribuzione digitale come Netflix e Hulu e ha ordinato ben 5 piloti per altrettante serie tv.
Fra queste, la Amazon ha deciso di girare una serie tratta dal capolavoro di Philip K. Dick, La Svastica sul Sole (ribattezzato qualche anno fa L’Uomo nell’alto Castello per essere più fedeli al titolo originale dell’opera, The Man in the High Castle). Luke Kleintank sarà il protagonista del pilota che vedrà Joe Blake, un partigiano della resistenza americana combattere contro gli invasori nazi- fascisti. Infatti The Man in the High Castle è ambientato in un presente alternativo (anche se è uscito nel 1962) in cui la Seconda Guerra Mondiale è stata vinta dalle potenze dell’Asse. L’America è stata invasa e occupata dalla Germania ad est e dal Giappone ad ovest. Lo show sarà diretto e prodotto da Frank Spotnitz (x-files) e Scott Free.
Immagino che del geniale gioco di specchi, della ricerca sull’identità e sulla realtà che erano al centro del grande romanzo di Dick forse non ci sarà traccia, però sarebbe un grande spunto narrativo.
Il tentativo di portare il romanzo sul piccolo e grande schermo è già fallito altre volte in passato, speriamo che stavolta sia la volta buona. Magari di potrebbe anche fare uno spinoff intitolato The Grasshopper Lies Heavy…

 

Aggiornamento dell’ultima ora Alexa Davalos (Angel, Mob City) sarà una dei protagonisti della serie.

Olympus: di Dei e Uomini

Il canale Syfy ha in cantiere una serie dal titolo Olympus di 13 episodi che vedrà la luce nel 2015.
Olympus, come il titolo suggerisce, è un telefilm fantastico di ambientazione mitica. La Syfy pubblicizza lo show come un mitologico d’azione che porterà il pubblico in un mondo id umani, dei e mostri.
Si tratta della storia di un gruppo di uomini e donne coraggiose che hanno bandito gli dei nel reame dell’inconscio, un posto che hanno battezzato il mondo sotterraneo del Regno di Ade. La serie segue il protagonista che, nel corso del suo viaggio, si trasforma da giovane e imberbe fanciullo a leader spietato che diverrà egli stesso degno avversario degli dei. La trasformazione non sarà indolore, passerà attraverso l’amore, il tradimento, la delusione e l’esilio.
Per il momento non è dato sapere molto altro, questa sinossi è la presentazione ufficiale della serie presente sul sito dl canale. La Syfy però ci ha regalato belle sorprese nel corso del tempo ed al momento è titolare di quello che è a mio parere il miglior show di fantascienza in circolazione, Defiance.
Il team dietro ad Olympus include lo scrittore Nick Willing (Tinman, Alice, Neverland) e il produttore Robert Halmi Sr. (Mr. and Mrs. Bridge, The Odyssey, Gulliver’s Travels).